Non la neutralità ma la profezia

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Il 1° gennaio 1968 fu celebrata la Prima giornata mondiale della pace per iniziativa di Papa Paolo VI. Il cardinale Lercaro per la sua diocesi di Bologna volle sottolineare particolarmente l’evento con una celebrazione liturgica e un’omelia nella quale rifletteva a fondo sul tema della guerra e della pace in riferimento alle esperienze del secolo che la sua vita aveva attraversato. In particolare venne delineato il caso che nell’attualità del momento storico rappresentava l’atto di guerra più esplicito, devastante e discusso: l’intervento bellico degli Stati Uniti sul Viet Nam del Nord. La riflessione di Lercaro, che negli ultimi due anni del suo episcopato era tornato più volte sul tema della pace, si concentrava ora sul compito della chiesa di vigilanza e di profezia verso ogni sistema di male in particolare di quello rappresentato dagli atti di guerra e da chi ne portava la responsabilità maggiore. Se si voleva assumere sul serio il vangelo della pace andava proclamato con forza l’abominio di quella guerra. “La chiesa non può essere neutrale di fronte al male” infatti “la sua via non è la neutralità ma la profezia” Questa affermazione che oggi sembra ovvia allora non lo era anzi apriva ad orizzonti nuovi per il ruolo della chiesa nel mondo. C’è voluto un papa, Francesco, per restituire a Bologna e al mondo il ricordo dell’omelia di Lercaro del 1968, che egli ha ricordato citando proprio quella frase nel suo incontro a Bologna con gli studenti e il mondo accademico il 1° ottobre 2017.

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Descrizione

Giacomo Lercaro (1891-1976), insegnò Sacra Scrittura e patrologia nel seminario maggiore di Genova. Arcivescovo di Ravenna dal 1947, fu trasferito nel 1952 alla sede di Bologna che resse fino al 1968, quando fu invitato a ritirarsi con modalità inusuali e mai del tutto chiarite. Leader indiscusso della riforma liturgica durante il Vaticano II, nel 1963 fu nominato da Paolo VI tra i quattro moderatori del concilio e tra il 1964 e il 1967 fu presidente del Consiglio per l’applicazione della Costituzione sulla sacra liturgia.
Fabrizio Mandreoli (Bologna 1972) ha studiato teologia a Bologna, Milano, Francoforte, Gerusalemme e Boston. Insegna alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna E’ autore di numerose pubblicazioni.
Giovanni Turbanti (Grosseto, 1962) è dottore di ricerca in Storia religiosa e in Storia del cristianesimo e delle chiese. Si è formato presso la Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII pubblicando studi sul Concilio Vaticano II e sulla chiesa italiana prima e dopo il concilio. E’ autore di diverse pubblicazioni

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